Oggi compio 57 anni. Un bel traguardo.

La saggezza è ciò che dovrebbe caratterizzare la seconda parte della vita.

In una prima fase, ascendente, fino ai 40-50 anni, prevale la sperimentazione, la auto-realizzazione e gli obiettivi da raggiungere da un punto di vista pratico e oggettivo.

In una seconda fase, che qualcuno chiama discendente, si dovrebbero tirare le somme, fare un resoconto dei propri errori e di tutti gli insegnamenti derivanti, nonché delle diverse e innumerevoli esperienze vissute. In sintesi: è il momento di dedicarsi a una ricerca di tipo più spirituale e più interiore per essere pronti ad affrontare, prima o poi, la propria dipartita. Per fare questo bisognerebbe dare sempre meno importanza al proprio ego.

Certo l’ego è un osso duro da rodere. Non è facile zittirlo, relegarlo in un angolo, mandarlo in pensione. L’ego scalpita, vuole essere visto, lotta instancabilmente per avere un’immagine riconosciuta dall’altro, dagli altri. Non rinuncia così volentieri al suo potere e soprattutto non vuole morire. Il nostro ego è attaccato alla vita più che mai ed è praticamente impensabile pretendere che rivolga la sua attenzione alla morte e a ciò che potrebbe esserci oltre. Ma almeno si dovrebbe tentare.

Questo sarebbe il momento di smettere di cercare un senso al di fuori di sé, e lo sguardo dovrebbe essere rivolto all’interno di sé. Quindi se alla mia età si incomincia a essere un po’ stanchi di dover fare e agire sempre, comunque e a ogni costo, dimostrare a prescindere, raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, non ci si deve sentire in colpa.

E invece sì, ci sentiamo così, perché il nostro ego non vuole arrendersi, tutt’altro. La tensione che abbiamo sempre avuto nello spingerci oltre, nell’evolvere in qualsiasi ambito della nostra vita può finalmente lasciare il posto a un’involuzione che tale non è.

Il significato di involuzione è avvolgimento su se stesso.

Non ritengo tuttavia che tale termine abbia un’accezione negativa in questo contesto, tutt’altro, poiché trattasi in realtà di un’autentica evoluzione che è sicuramente interiore e spirituale. Riguarda la necessità dell’essere umano anziano e presumibilmente saggio di rivolgere lo sguardo al proprio cuore e alla propria parte trascendente.

Ecco che la fase discendente diventerà invece una fase di assoluta ascesa verso lo Spirito.

Siamo o non siamo scintille divine? Io credo di sì e voglio approfittare di questa fase della mia vita per tentare di sperimentare la mia personale tensione verso Dio, l’Assoluto o lo Spirito Intelligenza, poco importa il nome che Gli vogliamo dare.

Auguri a me, buon compleanno!