Una cliente si presenta il primo dell’anno visibilmente provata. Mi racconta che la Vita la sta mettendo di nuovo alla prova. Vuole sapere perché?
Rispondo che semplicemente ed evidentemente manca ancora questa esperienza per essere pronta a ricevere un grande dono. Sottolineo che non è fuggendo che si risolvono le situazioni e che le stesse vanno affrontate.
Ribadisce che è stanca e non se la sente di soffrire ancora. Non vuole lasciarsi andare per poi scoprire che anche questa volta è un abbaglio. Non ha voglia di sprecare altro tempo in una relazione inutile e che non porta a nulla.
Pronuncio parole tranquille quasi timide, alle quali a volte faccio fatica a credere. Nulla è inutile e ogni amore va vissuto anche solo per un attimo, un’ora, un giorno; l’amore non è per sempre e che il per sempre non esiste, ma esiste solo il qui e ora.
Questa donna si sente un fallimento come donna e non solo.
Le ricordo che l’essere umano è imperfetto: ci sono volte in cui riesce ad avere risposte consone, utili, convenienti ed evolutive; altre volte no.
Ma la donna si giudica: “Non sono niente, non sono nessuno! Non ho raggiunto nulla!” Si sente stanca, esausta, le viene da piangere e di nuovo: “Sono fallita, mi sento inutile”. Vuole abbandonare tutto, la sua professione, le sue passioni, a parte una, la più apparentemente insignificante.
Le spiego che è il suo ego che parla e null’altro.
Mette in discussione tutto anche il suo cuore, il suo punto forte da sempre, la sua sensibilità, la sua predisposizione all’aiuto, il suo essere portatrice di Luce. Vorrebbe che il suo cuore si addormentasse per sempre e l’unico desiderio rimasto è di sopravvivere e niente più.

La ascolto, la Vita la sta ascoltando, la sta accogliendo, abbracciando, comprendendo, senza giudizio.

Ricordo come anche io mi sono trovata diverse volte in un arido deserto. Chi poteva salvarmi, a parte io stessa? Molto più semplice togliere l’ancora e lasciarsi trasportare inerme nella tempesta più buia, senza ritorno.

Insieme a lei formuliamo un mantra, che serve ad entrambe:

Grazie Vita, dovrei ringraziarti e invece non so fare altro che lamentarmi. Oggi va così, sperando in un oggi migliore e non un domani, perché oggi voglio guarire, adesso, qui e ora.
E con tutta l’umiltà che posso ti chiedo perdono per non essere in questo preciso momento la migliore versione di me!