Oggi è molto difficile identificarci nella nostra umanità.
Mi rendo conto che io (come altri) ho compreso ciò che significa “sacrificio” attraverso l’esperienza del vivere e ho usato tutte le mie forze per mantenere integra la mia interiorità e per continuare a essere un valido e affidabile punto di riferimento per coloro che amo.
Io (come altri) spesso provo dentro di me quella strana frustrazione che mi spinge ingiustamente ad accusarmi di colpe e responsabilità mai commesse, e a pensare di avere difetti che non mi appartengono.
Penso a tutti coloro che io (come altri) ho tentato di salvare da loro stessi, aiutandoli con tutte le mie forze, raccogliendoli nei miei sentimenti, amandoli forse come non avrebbero meritato, con uno sforzo imponente del quale posso dirmi orgogliosa perché amore e amare non è mai invano.
Il mio pensiero vola verso coloro che non hanno saputo afferrare me (come altri), quando attraverso di me la fortuna benediva la loro esistenza. In coscienza tutto ciò che potevo fare o dire, l’ho fatto e detto, e non è stata colpa mia.
Siamo in un periodo storico terrificante e ne siamo coscienti: le notizie che ci raggiungono mostrano sempre più chiaramente quello che sta accadendo. L’uomo sta rivelando l’aspetto peggiore della sua natura, una natura distruttiva e fratricida, e la guerra già da tempo era esplosa al suo interno. Tutto ciò che sta avvenendo ci offre una visione più precisa di quanto sta travolgendo l’umanità: abbiamo forti intuizioni e proviamo profonde inquietudini, che ci turbano. Pare un travaglio ciò che l’umanità sta attraversando: la tetra oscurità manifesta oggi la sua aggressività, e dolore, angoscia, sofferenze sono continuamente inferte all’umanità e a madre natura.
Non penso sia la fine del mondo, credo e spero sia solo un’epoca che giunge a compimento.
Per tutti questi motivi è difficile per l’essere umano identificarsi nell’umanità di cui fa parte.
Ciononostante è bene ricordare, per chi l’avesse dimenticato, la luce sincera che brilla da sempre dentro di noi, quella che ci spinge a sopravvivere e a credere ancora nella bontà della Vita e dell’Essere Umano. Mi piace pensare che la Vita abbia un debito nei confronti di chi ancora l’ama, di chi è affidabile e di chi ha fede, nonostante tutto, nella Vita stessa. E ciò che verrà risarcito sarà una ricchezza che è presente nell’affettività, nella complicità, nella possibilità di comunicare, di amare, di saperci veramente assieme quando siamo vicini, nel sentirci veramente parte di qualcosa che ha a che fare con il Trascendente.
Solo allora il nostro destino diverrà sereno e facile e tutto grazie al percorso spirituale che molti di noi hanno intrapreso e abbracciato.
Buona fortuna a quest’umanità in cammino da sempre…
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